Le cripovalute non sono associate alla vendita di armi o attività illecite
Ho aggiornato il contenuto della pagina il 4 Settembre 2017
Un recente report della Commissione Europa evidenzia come l’uso delle criptovalute e la sua enorme trasparenza non renda conveniente utilizzarle per attività illecite. Ogni transazione in criptovaluta è pubblica, anche se un indirizzo bitcoin non ha alcun riferimento certo sul proprietario è comunque sempre possibile risalire alla paternità partendo dagli indirizzi IP o da tantissime altre informazioni.
Inviare somme di denaro per attività illecite è molto rischioso. Ovviamente è comunque una moneta, analogamente alle valute tradizionali, per cui è possibile che ci siano acquisti di materiale illegale, ma ciò avviene anche con la moneta corrente, anzi, nel caso delle cripovalute il tempo necessario per il trasferimento di fondi tra due “conti” può avvenire anche in ore. Questo è un problema per acquisti illegali, dove la transazione deve avvenire in pochi secondi per poi eliminare ogni traccia.
La Commissione Europea infatti nel rapporto SWD/2017/0241 final a pagina 85 si legge che “la tecnologia [delle criptovalute] è ancora troppo nuova e in molti casi richiede conoscenze e sforzi tecnici che dissuadono i gruppi terroristici dal suo utilizzo.”
Note sulla modalità di scrittura del post
Questo articolo è stato scritto da me, senza alcun aiuto dai sistemi di intelligenza artificiale, quali OpenAI, ChatGPT e simili.