Differenze tra Hard Disk e disco SSD
Ho aggiornato il contenuto della pagina il 30 Marzo 2022
Perché un Solid State Drive (SSD) è più veloce rispetto ai tradizionali Hard Disk Drive (HDD) e quali sono i limiti dei dischi SSD?
Ecco le differenze tra le due tecnologie, dove non sempre un disco SSD è più vantaggioso rispetto al tradizionale Hard Disk, se invece conoscete già la differenza potete andare alla pagine: sostituire Hard Disk con Disco SSD.
Per aiutare nella comparazione ho creato la seguente tabella:
Hard Disk Drive (HDD) | Solid State Drive (SSD) | |
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Il costo (anno 2022) | Un Hard Disk (HDD) da 1 Tb costa tra i 40 e i 60 euro. | Un Solid State Disk (SSD) da 1 Tb costa tra i 90 euro e i 120 euro. |
Tecnologia | Si basa su un disco magnetico su cui è appoggiata una puntina, esattamente come i dischi musicali. Il disco magnetico ruota mentre la “testina” si sposta da una parte all’altra per leggere e scrivere i dati. | E’ una normale scheda di plastica su cui sono presenti dispositivi elettronici che memorizzano i dati al loro interno. Un po’ come le memorie delle macchine fotografiche o degli smartphone. Diciamo che è una normale SD, più grande. |
Velocità di lettura | La velocità di lettura dipende dalla velocità con cui gira il disco e dalla velocità con cui si muove la testina. Esistono due tecnologie, quelli con una rotazione del disco da 5400 RPM (rotazioni per minuto) e 7200 RPM. Mentre la testina impiega alcuni millisecondi per fare uno spostamento. Per dare un’idea della velocità, mediamente i dati vengono trasferiti tra i 100 MB/s e i 150 MB/s. | Non vi sono parti in movimento, questo è il vero vantaggio dei dischi SSD, da cui derivano una serie di vantaggi. Mediamente i dati si spostano tra i 500 MB/s e i 650 MB/s per la tecnologia SATA, molto di più per quella NVMe (ancora poco diffusa). |
Velocità di scrittura | Mediamente tra i 100 MB/s e i 150 MB/s. Queste velocità nel tempo possono migliorare di poco, perché vi è un limite fisico dovuto al movimento della “testina” e del disco, che sono parti meccaniche. | Mediamente tra i 500 MB/s e i 650 MB/s. Questi valori sono quelli attuali, la velocità è sicuramente migliorabile nel tempo, sia perché è una nuova tecnologia, sia perché non vi sono parti in movimento. |
Frammentazione | Si chiama frammentazione la distanza che intercorre tra un dato ed un altro sul disco magnetico. Più sono frammentati i dati, maggiore è lo spostamento che deve eseguire la “puntina”, maggiore sarà il tempo di trasferimento o scrittura dei dati. | Praticamente non esiste frammentazione. La velocità d’accesso ai dati è indipendente dalla distanza tra un dato ed un altro. In realtà il problema potrebbe diventare sensibile solo nei casi in cui i dati sono salvati su due chip diversi, in condizioni estreme di utilizzo i tempi aumentano in modo quasi impercettibile. Ad ogni modo anche nei casi più complessi, la frammentazione non incide sulla velocità di lettura e scrittura. |
Rumorosità | Molto rumorosi, sia per la parte in rotazione, sia per il ronzio della testina che si muove rapidamente da una parte all’altra. | Non avendo parti in movimento non produce alcun rumore. |
Resistenza agli urti | Praticamente nulla. E’ il principale problema degli Hard Disk. Un piccolo urto mentre è in utilizzo è i dati sono compromessi. Esattamente come avviene con un giradischi. Nel tempo sono state implementate delle tecnologie dette anti-shock o sistemi per assorbire le vibrazioni. Ma anche con l’Hard Disk a riposo e fermo, se il colpo avviene in modo secco e banale i dati sono compromessi. | Non ha parti in movimento, pertanto non ci sono problemi per urti, scossoni e vibrazioni. |
Abrasione | Con il passare del tempo il contatto tra “puntina” e disco magnetico rende il disco illeggibile. Mediamente è calcolato che per un uso intenso (server), un Hard Disk ha una durata di circa 4 anni. Mentre per un utilizzo da ufficio circa 10 anni. | Non ha problemi di abrasione, ma il suo limite attuale è proprio nella incapacità di eseguire numerose operazioni di scrittura. Questo è il suo vero limite tecnico. Attualmente un disco SSD mediamente può scrivere su una stessa parte circa 3000 cicli di scrittura. Superato questo limite quella parte non è più in grado di memorizzare altri dati e viene disabilitata per sempre. Un po’ come un neurone che utilizzato per anni si atrofizza e non è più in grado di ricordare ne essere usato. Allo stato attuale per un utilizzo server con SSD molto costosi si arriva ad un vita media di 3 anni. Per un SSD di fascia medio bassa per un utilizzo da ufficio circa 5 anni. La tecnologia ad oggi punta ad aumentare questo limite. |
Parti meccaniche | E’ il vero punto debole degli Hard Disk. Il motorino che fa girare il disco magnetico è sempre attivo, come quello che muove la “testina” di lettura. Sono i due punti deboli per resistenza e lentezza degli HDD. | Non ci sono parti meccaniche, il suo punto di forza. Nessun rumore, consumo energetico praticamente zero. |
Peso | Molto pesanti, quelli da 3,5 pollici che si trovano nei computer pesano non meno di 700 gr, quelli da 2,5 pollici che si utilizzano nei portatili mediamente 80 gr. | Praticamente irrisorio,circa 40 gr quelli in formato 2,5 pollici SATA, ancora meno quelli NVMe. |
Energia elettrica | Consumano tantissima energia, soprattutto per i due motorini in costante funzionamento, incide sulla durata della batteria di un portatile in modo consistente, mentre in una server farm con molti server sono causa di un buon assorbimento di energia elettrica. | Non ci sono parti in movimento, quindi non vi è un consistente consumo di energia elettrica. Incrementa mediamente di un 20% – 30% la durata delle batterie dei portatili, anche perché sviluppa meno calore e quindi incide meno sul sistema di raffreddamento. |
Possibilità recupero dati | E’ altamente possibile recuperare dati anche con un disco seriamente danneggiato. Se il problema sono le parti in movimento, è sufficiente cambiare motorino e puntina per recuperare dati. Se il danno è sul disco magnetico è possibile recuperare almeno qualche dato nei casi più complessi. | E’ uno dei punti deboli, il danno è difficilmente recuperabile, perché i dispositivi che “trattengono” i dati non sono sostituibili, pertanto i dati vengono persi. Ma sono più veloci, pertanto è più agevole fare frequenti backup, semmai su dischi HDD tradizionali. Per limitare al massimo la perdita dei dati, i costruttori non utilizzano un unico chip per conservare tutti i dati, ma almeno uno per ogni 100 Gb. In questo modo su un disco di 500 Gb, se si guasta un dispositivo perdo solo 100 Gb e non tutti i dati. Non è una soluzione, ma limita molto il danno. |
Riscaldamento | Per le parti in movimento e per il motorino che fa ruotare il disco, riscalda moltissimo. Questo crea un utilizzo delle ventole di raffreddamento e quindi un ulteriore consumo di energia elettrica e rumore. | Non produce un riscaldamento. Questo riduce i rumori dovuti dal raffreddamento e quindi anche un minore consumo di energia elettrica, nei portatili si traduce mediamente in un 5% in più di batteria. |
Note sulla modalità di scrittura del post
Questo articolo è stato scritto da me, senza alcun aiuto dai sistemi di intelligenza artificiale, quali OpenAI, ChatGPT e simili.
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