Comunicazione politica: come utilizzare Facebook
Ho aggiornato il contenuto della pagina il 3 Maggio 2014
Durate le amministrative 2011 i 3 principali social network, Youtube per i video, Facebook per la condivisione e partecipazione degli utenti e Twitter per la diffusione rapida delle informazioni sono stati a loro volta utilizzati in modo differente dai vari candidati. Il rapporto tra la politica e Facebook e in genere tra i social network è sempre più imprescindibile. Analizziamo l’uso che ne ho fatto durante la campagna a sindaco di Napoli del 2011.
Ho analizzato l’uso di Facebook, soprattutto per la loro efficacia in ambito politico come strumento di analisi del consenso in tempo reale.
Molti candidati sindaco, consentivano una partecipazione parziale, potendo commentare sulla loro bacheca solo news inserite dal loro stessi, altri invece come per Luigi de Magistris (Candidato e poi Sindaco di Napoli), abbiamo preferito utilizzare
la bacheca come spazio di condivisione libera, permettendo a tutti di scrivere sulla sua bacheca.
Quali sono i pro e contro di tali soluzioni?
Nel primo caso avere la bacheca chiusa consente un maggiore controllo delle informazioni e dei commenti inseriti, evitando in alcuni casi che commenti scomodi possano risultare in evidenza. Questo non vuol dire censurare, ma non tutti i visitatori, espandono la sezione commenti di un POST e leggono i singoli commenti. Avere invece la bacheca totalmente aperta, consente maggiore condivisione e ovviamente maggiore evidenza di commenti contro il candidato. Questa apertura però si è rilavata democratica e vincente al tempo stesso. Ogni commento negativo è stata fonte di discussione, direi insolitamente corretta e mai terminata con violenti discussioni.
Un altro rischio da non sottovalutare nell’avere la bacheca “aperta” è il rischio di chiusura della pagina. Può capitare infatti che se ne approfitti per inserire contenuti illeciti, se non adeguatamente controllati e oscurati dallo staff, possono condurre alla chiusura della pagina da parte di Facebook.
Questo evento può accadere anche con la bacheca chiusa come è accaduto alla fanpage di Gianni Lettieri (Candidato a Napoli) durante il periodo del primo turno.
A mio modo di vedere i 3 giorni di fermo hanno causato un danno non da poco al candidato. In conclusione, ritengo utilissima la condivisione delle informazioni tra i sostenitori in modo libero, questo ha condotto ad una viralità enorme per il candidato (eletto poi Sindaco di Napoli), Luigi de Magistris.
Una apertura verso internet con molti rischi ma anche molti vantaggi, ma se adeguatamente controllato e moderato accettando il dissenso che porta poi consenso e fermando sul nascere iniziative violente e con scopi ben diversi, si possono ottenere un enorme numero di visitatori e frequentatori della pagina.
Note sulla modalità di scrittura del post
Questo articolo è stato scritto da me, senza alcun aiuto dai sistemi di intelligenza artificiale, quali OpenAI, ChatGPT e simili.
Secondo te ha senso per un piccolo movimento e un candidato di un piccolo paese muoversi sui social?
Si, sempre per due aspetti importanti. Potrebbe essere l’inizio della carriera di un politico e avere un sito web che racconti dalle prime fase l’attività svolta nel tempo rende più credibile un candidato rispetto a chi apre un sito erroneamente pochi giorni prima delle elezioni. In più avere un sito internet vuol dire far parlare di se anche fuori dal proprio territorio e spesso si creano interazioni importanti proprio fuori la propria città.